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mercoledì 10 novembre 2010

Chi è Naji-Al Alì?

Sui muri delle case palestinesi, nelle viuzze strette dei campi profughi, sulle magliette e nei ciondoli portati da ragazzi e ragazze appare spesso un disegno con un bambino, Handala. Simbolo della resistenza di tutto un popolo oppresso, quello palestinese, che ostinatamente non smette, come il piccolo personaggio, di volgere lo sguardo verso i propri paesi, le proprie terre, la propria memoria storica e i propri ricordi familiari, da cui sono stati barbaramente estromessi. E Handala non lo vediamo che di spalle perchè non è daccordo con la situazione attuale. Si volgerà verso noi spettatori solo quando giustizia sarà ottenuta. Handala è nato dalla penna di Naji-al-Ali. Lui, come il suo personaggio, ha visto all’età di 10 anni (nella Nakba del 1948) il suo villaggio, Asciagiara (tra Nazareth e il lago di Tiberiade) distrutto dai coloni israeliani. Allora la Palestina era colonia inglese e il movimento sionista, grazie alla dichiarazione Balfour, trovò forza per incrementare l’immigrazione ebraica seminando terrore e distruzione tra le popolazioni palestinesi, rompendo quella pacifica coesistenza fino ad allora esistente tra musulmani, cristiani ed ebrei palestinesi. Con i sopravvisuti a quel massacro Naji ha passato il resto dell’infanzia nel campo profughi di Ein Al-Hilwe, nel sud del Libano, costretto a vivere al limite della dignità umana. Tra spostamenti in cerca di lavoro e studi a singhiozzo, interrotti dai continui arresti perchè militante nel movimento panarabo (da cui si ritira presto:”Io milito per la causa palestinese e non per le singole fazioni palestinesi. Non disegno per conto di qualcuno, disegno solo per la Palestina”), intorno agli anni ‘60 le sue vignette iniziano ad essere pubblicate da giornali libanesi e kuwaitiani. Primo arabo ad utilizzare la vignetta con intenti politico-rivoluzionari, la sua arte diviene uno strumento di lotta. Lo è durante la guerra civile libanese, quando dà animo agli oppressi dalle forze fasciste e sioniste



Questo video è stato girato da noi nell'agosto del 2009, nel campo profughi di Dheishe, a Bethlemme, e mostra  un ragazzo palestinese che ci racconta la storia di Naji-Al Alì e la sua opinione sulla situazione. 


Tra spostamenti in cerca di lavoro e studi a singhiozzo, interrotti dai continui arresti perchè militante nel movimento panarabo (da cui si ritira presto:”Io milito per la causa palestinese e non per le singole fazioni palestinesi. Non disegno per conto di qualcuno, disegno solo per la Palestina”), intorno agli anni ‘60 le sue vignette iniziano ad essere pubblicate da giornali libanesi e kuwaitiani. Primo arabo ad utilizzare la vignetta con intenti politico-rivoluzionari, la sua arte diviene uno strumento di lotta. Lo è durante la guerra civile libanese, quando dà animo agli oppressi dalle forze fasciste e sioniste senza risparmiare critiche ai leaders palestinesi. E lo è anche durante l’invasione israeliana in Libano dell’82: sotto i colpi delle armi incita con la sua penna alla resistenza prima e poi a non cedere alle proposte di pace volute dagli USA (che, come da Naji intutito, portarono a massacri terribili come Sabra e Shatila). Ricercato, è costretto a nascondersi per mesi nei sotterranei di Beirut mentre a livello internazionale continuano i riconoscimenti pubblici della sua arte e la pubblicazione di libri con sue vignette. Nell’83 si trasferisce in Kuwait, dove vi è più libertà di stampa e di fronte a una resistenza palestinese duramente colpita e indebolita sente ancor più viva la propria missione di guida e sostegno per la causa del suo Paese. Ma quando scoppia la lotta fratricida tra le fazioni palestinesi lancia pesanti accuse ai leaders dell’OLP, scatenando un’ennesima persecuzione verso di lui. Espulso da Kuwait, rifiutato da tutti i paesi arabi, si rifugia a Londra, dove continua a collaborare con alcune riviste arabe, fino a quando nel 1987 viene ucciso nella sua abitazione. Non si sa chi abbia sparato. Certo aveva un silenziatore.
Il volto di Naji non si vedrà più. La speranza è che, almeno, presto si possa vedere il volto di Handala.

venerdì 5 novembre 2010

Lunedì al Cinema!!!


Le proiezioni saranno sollazzate da pop-corn e vino!!!
...con belli motti e leggiadri ricreare gli animi degli affaticati e sollazzar le corti (Boccaccio). 

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