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venerdì 7 ottobre 2011

DIAMOCI UN TAGLIO! ALLE SPESE MILITARI

Parte la campagna di SEL per tagliare le spese militari. Persino Cameron in Gran Bretagna di fronte all’attuale crisi economica e dei conti dello Stato ha deciso tagli sostanziosi alla spesa militare per 4-5 mld di euro. In Italia invece niente: le ultime due manovre, insopportabili dal punto di vista dei tagli alla spesa sociale e ai servizi ai cittadini e profondamente ingiuste per la scelta di ...far pagare la crisi sempre agli stessi noti, cioè le fasce sociali medio basse e i lavoratori dipendenti, non hanno certamente intaccato le spese militari.

Eppure l’Italia spende più di 25 mld di euro l’anno per la spesa militare, pari a circa l’1,4 del prodotto interno lordo e assolutamente ingiustificabili nell’attuale situazione internazionale. Ma il punto oggi non è solo questo. E’ profondamente immorale continuare per esempio ad acquistare con i soldi pubblici aerei come gli F35 o le costosissime unità navali FREMM e contemporaneamente tagliare servizi essenziali per i cittadini e mettere i tickets per la sanità.
Così come, oltre che sbagliato politicamente, è quanto mai oneroso per il bilancio dello Stato italiano continuare a spendere soldi per missioni militari che durano da anni, periodicamente rinnovate dal Parlamento in automatico, senza che se ne conoscano ormai gli esiti e le finalità – l’Afghanistan in primo luogo – o che nascono in modo improvvisato, con la pratica dei “volenterosi”, come è successo con la Libia.
Tutte buone ragioni per mettere al centro del dibattito politico e del confronto pubblico a tutti i livelli e in tutte le sedi un capitolo così importante per riaprire decisiva partita, importante per indirizzare le scelte verso tagli che fanno bene evitando quelli che fanno male.

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